«Se mi amate…». Gesù chiede di dimorare in quel luogo da cui tutto ha origi­ne, da cui tutto parte, in cui tutto si decide e che tutte le religioni chiamano «cuo­re». Entra nel mio luogo più importante e intimo, nel vero santuario della vita. Ma lo fa con estrema deli­catezza, perché tutto si tie­ne alla prima parola: «se». «Se mi amate». Un punto di partenza così umile, così fragile, così libero, così fi­ducioso, così paziente: se. Nessuna minaccia, nessu­na costrizione. Puoi acco­gliere o rifiutare, in piena li­bertà. Se ti fai lettore atten­to del Vangelo non potrai però sfuggire all’incanta­mento per Gesù uomo li­bero, parola liberante. «Se mi amate osserverete». La vera molla che spinge a compiere in pienezza un’o­pera è l’amore. L’esperien­za quotidiana lo conferma: se c’è la scintilla dell’amo­re ogni atto si carica di una vibrazione profonda, di un calore nuovo, conosce una incisività insospettata. «Il Padre vi darà un altro Soccorritore e sarà con voi… presso di voi… in voi».

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