Diceva sant’Ireneo: «Cristiano diventa ciò che sei». Con questa citazione il parroco di san Pietro ha concluso l’omelia domenica 8 gennaio nella celebrazione del Battesimo del Signore.
Potremmo dire: “anno nuovo assemblea nuova”; difatti, la chiesa era piena di giovani famiglie con in braccio i loro piccoli, battezzati durante l’anno che si è appena concluso.
Una vera festa, preparata e attesa dalle cinquantuno coppie che hanno preso parte, durante il 2011, ai percorsi catechetici per il battesimo dei loro figli. Un’esperienza nuova e diversa per i genitori, fruttuosa e coinvolgente per il gruppo di catechisti che l’ha vissuta.
La celebrazione di oggi è il culmine di un cammino e allo stesso tempo il punto di partenza. La frase di sant’Ireneo è risuonata nel cuore di tutti: diventare ciò che si è già, significa prendere coscienza di quello che il battesimo ha creato in noi, sì creato, perché quell’essere immersi nell’acqua del fonte battesimale e il riemergere è simbolo di morte e soprattutto di nuova vita.
La Parola della liturgia ci ha fatto tornare sulle rive del Giordano, in mezzo ai peccatori. In fila con loro, come perla preziosa, è anche Gesù. È andato a compiere un cammino di purificazione per condividere con gli ultimi l’esperienza del battesimo predicato da Giovanni. Ma Dio decide diversamente. Tanto è l’amore che ha per il Figlio che squarcia il cielo e annuncia al mondo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Il celebrante ha così continuato nell’omelia: – Ecco Dio dichiara il suo amore anche per me; io sono figlio; il mio nome è: amato per sempre. Io ho una sorgente nel cielo, che si prende cura di me come nessun altro al mondo. E nasco della specie di Dio, perché Dio genera figli secondo la propria specie. “Mio compiacimento” significa: tu mi piaci! Una definizione della grazia di Dio: prima che tu faccia qualsiasi cosa, come sei, per quello sei, tu mi dai gioia. Prima che io risponda, prima che io sia buono o no, senz’altro motivo che la gratuità di Dio, perché la grazia è grazia e non calcolo o merito o guadagno, la Voce ripete ad ognuno: io ti amo -.
Diverse coppie hanno preso parte attiva alla liturgia sia come lettori che partecipando alla processione offertoriale con diversi simboli tra i quali campeggiava un bel manifesto con l’immagine di Gesù Bambino e i nomi di tutti i neonati battezzati.
A conclusione della celebrazione la preghiera di consacrazione alla Vergine. Le famiglie, congiuntamente, hanno espresso vivo compiacimento per questa iniziativa chiedendo altre occasioni di incontro.
L’equipe della pastorale battesimale avverte molto questa esigenza e si ripromette di cercare più occasioni per incontrare famiglie così disponibili e aperte: il prossimo appuntamento previsto, aperto a tutti, sarà l’otto maggio per festeggiare le mamme.
Camminando insieme cercheremo di diventare, con l’aiuto di Dio, ogni giorno di più “ciò che già siamo” in virtù del battesimo che abbiamo ricevuto.
CB 08.01.2012
L’equipe catechistica