Era un anno fa, il 20 febbraio 2011, che noi scout del CB 1 ci siamo presentati a tutta la comunità della parrocchia di S. Pietro Apostolo.
E domenica abbiamo deciso di festeggiare un anno di cammino insieme partecipando con tutto il gruppo alla celebrazione eucaristica tenuta da Padre Cristian. Durante la messa si è svolta la cerimonia più importante della vita di alcune guide ed esploratori che hanno promesso davanti a Dio, ai proprio parenti, agli amici scout di fare del loro meglio per essere sempre pronta a rispettare la legge scout.
“La legge scout comprende 10 articoli, che sono redatti in forma positiva, mentre non c’è nessuna legge negativa. La legge positiva significa in sostanza, rendere servizio; tutti i sui articoli conducono al servizio della comunità e del proprio paese” dice Baden Powell nel suo taccuino. Le leggi sono di fondamentale importanza per uno scout che solo seguendole riuscirà a diventare uno scout-modello di cui Baden Powell potrebbe essere fiero.
Domenica è stata anche la giornata del pensiero, durante la quale si ricorda la nascita del fondatore del nostro movimento scout nato nel lontano 22 febbraio 1857. In questo giorno lupetti, guide ed esploratori, rover e scolte, e capi di tutto il mondo donano un penny, una moneta da un euro, da destinare per lo sviluppo e l’aiuto di paesi in difficoltà.
Quest’anno si è deciso di destinare questo piccolo pensiero alle comunità scout africane. Per l’occasione si sceglie un tema di rilevanza internazionale per far riflettere i ragazzi di tutte le età sulla tematica presa in esame. Quest’anno è stata quello dello sviluppo sostenibile. Prendendo spunto da due articoli della legge: 6) amano e rispettano la natura e 9) sono laboriosi ed economi, i giovani hanno voluto far capire ai giovani scout come sia importante considerare la natura come una sorella da proteggere ad ogni costo e non danneggiare.
Bisognerebbe riflettere su un vecchio proverbio indiano che dice che “abbiamo la Terra non in eredità dai genitori, ma in affitto per i figli” che sottolinea il fatto che dobbiamo tenere sempre a mente che ogniqualvolta mettiamo a rischio l’ambiente, sprechiamo le risorse della natura, contribuiamo a rendere più difficile e meno sana la vita delle generazioni future.
Ci siamo impegnati nel trovare alcuni semplici atteggiamenti che potrebbero aiutare il nostro mondo come il camminare più spesso a piedi, l’utilizzare risorse rinnovabili, l’evitare un consumo eccessivo di queste e l’assumere uno stile di vita più sobrio. Dobbiamo ricordare sempre che la natura è così bella e perfetta che “tutta l’arte è l’imitazione della natura” (Seneca).
Erika Velotta