9A conclusione dell’Anno Santo della Misericordia, iniziato l’8 dicembre 2015 e terminato domenica 20 novembre 2016, Papa Francesco aveva auspicato che ogni diocesi lasciasse all’interno della propria comunità un segno concreto di questo grande evento.
Da tempo la Comunità di San Pietro avvertiva forte l‘esigenza di avere uno spazio di preghiera più raccolto, dove poter adorare il Santissimo, nel silenzio e nella preghiera. Il sorprendente dono ricevuto dalla comunità di Jelsi, gemellata con s. Pietro, di un portale con l’immagine di Gesù misericordioso realizzato con il grano per la festa di s. Anna, ha dato il via al progetto
L’autore dell’opera, consapevole di essere, in qualche modo, testimone e veicolo di una notevole raffigurazione di vita e di cultura, si è reso disponibile ed aperto alle nostre proposte ed infatti ha realizzato, con il grano e con grande maestria, anche l’ostensorio e tre colonnine. Era necessario quindi iniziare ad adeguare il “luogo” dove sistemare questi manufatti con un adattamento che favorisse il dialogo tra arte, folklore e preghiera.
Si è pensato di intervenire nell’ambiente adiacente all’ufficio parrocchiale, destinato agli incontri e alle lectio che vi si svolgono settimanalmente. Non presentava parti architettoniche o elementi artistici significativi e necessitava pertanto di pochi interventi: è stata creata una parete di separazione, sistemata la pavimentazione, tinteggiate le pareti e adeguati l’impianto di illuminazione e di riscaldamento. E’ doveroso sottolineare la partecipazione e la condivisione del progetto da parte dei parrocchiani che lo hanno, da subito, sostenuto con un contributo libero, secondo le possibilità di ciascuno.
Gli occhi di chi si appresta ad entrare nella “cappellina” vengono catturati subito dalle parole sovrastanti la porta di accesso: – Gesù confido in Te – che dispongono l’animo all’abbandono e alla preghiera fiduciosa.
All’interno, su una parete completamente dipinta con spighe di grano, tre punti focali: a sinistra il portale del Gesù Misericordioso, al centro il tabernacolo attorniato dalle colonnine che reggono la lampada e i fiori e a destra il leggio sul quale è appoggiata la sacra Scrittura sempre aperta.
L’opera di Dio e il lavoro dell’uomo sono testimoniati, appunto, dal campo di grano e da un cielo luminoso che fanno da sfondo. Nella Bibbia vi sono molti passi che fanno riferimento al grano, in particolar modo nei Vangeli dove il frutto di questa pianta, dono divino e frutto del lavoro dell’uomo, diventa alimento per l’anima. Nella liturgia eucaristica il pane, ottenuto dal grano, e il vino si trasformano nel corpo e nel sangue di Gesù Cristo. Questi preziosi prodotti del lavoro dell’uomo, dunque, non più segni, ma realtà salvifica.
La cappellina racchiude un messaggio forte ed incisivo soprattutto per gli operatori pastorali, i gruppi e i movimenti che gravitano nella parrocchia affinché accolgano l’invito di Gesù: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’»(Mc 6,31). Trovare il tempo per fermarsi, in silenzio, ad adorare, a pregare, a meditare e ad ascoltare quello che il Signore vuole da ciascuno di noi sarà un impegno da assumere con costanza. Siamo sicuri che i frutti di questa scelta non si faranno attendere: dall’adorazione silenziosa riceveremo grande sostegno ad andare avanti nel servizio ecclesiale e nel sentirci uniti come tralci di una stessa vite, simile a quella disegnata sul pilastro della cappellina dai ragazzi del liceo artistico.
Ora il luogo esiste, pensato nella sua semplicità ed essenzialità. Chi vi accede, potrà immergersi nel silenzio e fare esperienza di Dio, misericordia infinita, e testimoniarlo a quanti hanno fame e sete del suo amore.