Ascolta il Vangelo
In che modo Dio si palesa dentro la nostra vita? Il Vangelo usa la parola ‘angelo’ per designare proprio la funzione di messaggero. Nella parabola di oggi si usa la parola servo, ma la funzione è sempre la stessa. Se Dio si mostrasse attraverso la Sua Onnipotenza noi non avremmo più nessuna scelta. Ecco perchè manda “servi” ad invitare, a provocare, a stimolare, a coinvolgere ciascuno di noi, perchè l’andare da Lui sia una nostra scelta e non l’unica scelta possibile. Ma pare che noi abbiamo sempre una buona scusa pronta per disertare questo incontro : “ho da fare; ho figli; vorrei un po’ di tempo per me; ho un sacco di problemi; la chiesa mi ha deluso; i preti sono tutti dei disgraziati….”, insomma una raccolta sempre scontata e sempre attuale delle mille scuse possibili di cui amiamo armarci pur di non accettare un incontro decisivo con Dio, e di conseguenza con il senso della nostra vita. In secondo luogo, partecipare al suo banchetto, sedere alla sua tavola, avere un rapporto con Lui non è come indossare un portafortuna. La superficialità con cui tante volte crediamo, diventa la causa della nostra rovina, perché pensiamo che comunque vada sarà un successo, che basta entrare “in casa del Padrone” per dire che Lui aggiusta tutto, mentre noi continuiamo ad essere sempre gli stessi, sempre uguali nelle nostre scelte e nella nostra qualità di vita. L’abito nuziale non è essere “i migliori”, ma aver deciso di cambiare la propria vita, così come uno dismette dei vestiti vecchi e sporchi e decide di indossarne di belli e puliti. Non si può dire di credere e non cambiare nulla della propria vita. Credere esige delle scelte, dei cambiamenti radicali, la dismissione di ciò che è vecchio e sporco, per far spazio a una decisione nuova. Senza questo cambio d’abito nemmeno la frequenza quotidiana ai sacramenti può salvarci, anzi anche di essi ci verrà chiesto il conto. “”Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì”. Infatti non c’è molto da dire più.
L. M. Epicoco