Ascolta il vangelo
Il Vangelo di oggi inizia con la voce di una donna che in maniera profetica benedice Gesù e sua madre Maria: “Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!»”. È così bella questa affermazione che sembra suonare come una delle giaculatorie che si sentono per le nostre strade dei nostri paesi durante le tradizionali processioni. Ma per quando le parole di benedizione del vangelo di oggi siano belle, Gesù corregge il tiro. Dice a questa donna che il motivo per cui Maria sua madre è beata non risiede solo in faccende di sangue e latte, ma in qualcosa di più grande: “Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»”. Ecco che cosa fa di Maria un capolavoro: la sua capacità di ascoltare la Parola e di metterla in pratica. Ma se questo è ciò che la contraddistingue, allora c’è una strada anche per ciascuno di noi. Anche noi siamo chiamati a diventare come Maria, non perché dobbiamo dare latte a Gesù, ma perché possiamo ascoltarlo e cercare di mettere in pratica ciò che Egli ci annuncia. È una nuova relazione familiare che il vangelo di oggi inaugura che non si poggia più sull’anagrafica dei cognomi o dei cromosomi, ma su quella del cuore e delle decisioni. Tutta la storia della Chiesa è piena del prolungamento della beatitudine di Maria, perché ovunque c’è un’esperienza di santità si riattualizza nuovamente quello che Maria ha fatto per prima e in maniera definitiva: ascoltare e dare concretezza a quell’ascolto. Il Gesù di Maria non è una teologia, ma un uomo, un fatto. Allo stesso modo la nostra fede non può essere solo dottrina e morale, ma fatti concreti. Ciò fa di noi dei beati. Il mistero del cristianesimo non consta di una storia di eletti che guardiamo come una lobby di privilegiati con cui il Signore ha costruito una storia. Il mistero del cristianesimo è il mistero di ognuno di noi che può diventare esattamente come Maria.
Lc 11, 27-28
L. M. Epicoco