Ascolta il Vangelo:
“L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito”. La pagina del Vangelo di oggi è di una chiarezza talmente tanto estrema da rischiare di far sentire alcuni che vivono situazioni di irregolarità matrimoniali, discriminati. Ma Gesù non dice ad alta voce una verità per discriminare qualcuno, ma esattamente per il suo contrario. Come potrebbe infatti qualcuno dire di amarti se poi non ti dicesse la verità? Fatta questa premessa dobbiamo però stare attenti a semplificare eccessivamente la vita delle persone senza tener conto di tutto ciò che può accadere in essa. Quello che Gesù vuole salvare è il principio della fedeltà, della definitività, del valore del legame matrimoniale, che non può essere barattato con i capricci, gli egoismi, l’opportunismo di circostanza così fomentato da una società liquida e individualista come la nostra. Ma poi c’è a volte tanto dolore, la mancanza di consapevolezza di una scelta, circostanze inimmaginabili che cambiano le carte in tavola. Ecco allora che la fede non è lì solo per dirti bianco o nero, ma per aiutarti e accompagnarti lì dove sei, e nella situazione specifica che stai vivendo. È una verità che delle volte a noi sfugge: Gesù proclama sempre principi chiari, ma si fa carico di tutta la gente, specie di chi fa più fatica anche a vivere quei principi. Non si può pensare che la Chiesa diventi più accogliente smettendo di proclamare con chiarezza ciò che crede, ma impegnandosi a farsi vicina a tutti, anche a chi fa più fatica, come faceva Gesù. Una Chiesa solo di principi, non è la Chiesa di Cristo. Ma anche una Chiesa senza principi non è la Chiesa di Cristo. Leggere più il Vangelo potrebbe aiutarci a capire come Gesù sapeva tenere insieme queste due esigenze: la Verità e la vicinanza.
L. M. Epicoco