Ascolta il Vangelo:
Il giovane che corre incontro a Gesù e lo prega in ginocchio è colui che più di tutti nel Vangelo rende visibile la richiesta che c’è nel cuore di ogni uomo e di ogni donna di tutti i tempi: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». È la richiesta di come si fa per essere felici. C’è una stagione della nostra vita in cui più di tutte le altre stagioni noi siamo più disposti a dire ad alta voce questo desiderio di felicità, e solitamente è il tempo della giovinezza, poi però è come se per paura che non esista nessuna felicità, o per paura di essere delusi, o di soffrire, cominciamo a nascondere questo desiderio fino a quasi a cancellarlo. Ma che vita è senza più il desiderio di essere felici? Che vita è la nostra se non esiste una vita eterna che rende questo nostro istante pieno di significato? Gesù però procede gradualmente ricordando a questo ragazzo che non basta desiderare di essere felici, bisogna essere disposti anche a fare la propria parte, la propria porzione di fatica: “Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre”»”. Questo ragazzo però tutto questo lo vive da sempre, gli manca però il coraggio di osare: “Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi»”. Sappiamo che questo ragazzo se ne torna a casa triste perché non riesce a osare, ma rimane una lezione immensa: nessuno può renderti felice se non sei disposto a disobbedire alle tue paure. Non puoi visitare posti nuovi se poi non sei disposto a lasciare il rassicurante porto dove è ancorata la tua nave.
L. M. Epicoco