Ascolta il Vangelo
L’incontro con la gioia può essere traumatico perché siamo talmente abituati a ciò che non va che quando qualcosa va, ci sembra strano come incrociare un fantasma. È l’esperienza dei discepoli nel Vangelo di oggi: “Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma”. Lasciarsi evangelizzare dalla Pasqua significa cominciare a familiarizzare con le cose belle della vita. Non dobbiamo convincerci che siamo destinati solo ai problemi ma che c’è nella vita anche tanta bellezza, tanta grazia, tanto bene che è lì esattamente per noi. Gesù per convincere i suoi discepoli di questo lì invita a guardare le sue ferite: “«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi”. Credo che dietro questo gesto ci sia qualcosa di rivoluzionario: guardare in faccia il nostro dolore. Passiamo la vita cercando di fuggire da ciò che ci fa soffrire, mentre Gesù ci chiede di guardarlo in maniera diretta esorcizzando la paura che quelle ferite esercitano su di noi. Si è liberi quando si riesce a guardare senza paura ciò che ci fa soffrire, e proprio per questo intravedere in quelle ferite una luce nascosta. La fede nella Pasqua è proprio fede in questa luce.
L. M. Epicoco