Ascolta il Vangelo
Il Vangelo di oggi ci rivolge una domanda molto seria: per quale motivo cerchiamo Gesù? Sono certo che presi alla sprovvista risponderemmo nella maniera più edificante possibile, ma Gesù sembra voler smascherare ogni parvenza devozionale in chi lo segue, e dice ad alta voce la verità: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Era trascorso poco tempo dal miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, e le folle si mettono a cercare Gesù ovunque. Egli però è convinto che finchè il legame che lo unisce alla folla è di pancia, allora è destinato a finire e a non salvare. C’è però un luogo altro che deve caratterizzare il rapporto con Lui, ed è il cuore. Infatti è lì che riceviamo un “pane” che salva e che dura. “Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato»”. Sembra così semplice la questione, ma in realtà dare credito a Gesù in quanto figlio di Dio è davvero un dono. Essere ammiratori ed essere credenti non è la stessa cosa. Accontentarsi di un miracolo o prendere sul serio ciò che esso indica non è la stessa cosa.
L. M. Epicoco