Ascolta il Vangelo
“Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. Avevano ragione alcuni grandi teologi a dire che noi non potremmo metterci a cercare nessuna verità se essa stessa non c’avesse trovati per prima. Non potremmo metterci a cercare Dio se Egli stesso non avesse messo dentro di noi la nostalgia di Lui. Ogni movimento di ricerca di ogni persona è sempre preceduto dall’iniziativa di un Altro. La nostra libertà consiste nello scegliere o meno di assecondare questa iniziativa che ci precede. Ecco perché la prima vera attività della vita spirituale è domandarci se nella nostra interiorità sentiamo risuonare il richiamo a qualcosa o avvertiamo solo il rumore delle nostre preoccupazioni. È certo che in noi c’è qualcosa di più profondo dei nostri pensieri, delle nostre preoccupazioni, delle nostre emozioni, ma non sempre ci facciamo caso e quasi mai deliberatamente assecondiamo il suo richiamo. In questo senso se qualcuno vuole cominciare a pregare deve cominciare dal silenzio. Esso è la capacità di essere attenti a ciò che ci accade dentro per arrivare fino al punto di dargli un nome. Gesù ci dice che è il Padre dietro tutto questo, e che Lui è venuto al mondo per insegnarci come fare e come vivere di conseguenza a quest’opera del Padre in noi.
L. M. Epicoco