Ascolta il Vangelo
Il Vangelo di oggi mi fa tornare in mente un pensiero di San Paolo che provo a parafrasare in questo modo: “posso fare tutto, ma non tutto mi fa bene”. Troppe volte nella vita pensiamo che la libertà consista nell’esercizio infinito del verbo “potere”, ma la vera libertà è capire che il “potere” senza il bene può anche distruggermi. Ecco perché Gesù dice che si può entrare nel recinto delle pecore da molte parti, ma è lecito farlo solo dalla porta, e arriva ad affermare che in fondo è egli stesso quella porta “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo”. Entrare ed uscire è il movimento che fanno le pecore per stare al sicuro da una parte, e per trovare cibo dall’altra. Tutti nella vita cerchiamo un’appartenenza e uno slancio. La felicità consiste nel sentirsi di qualcuno e proprio per questo nel trovare il coraggio di rischiare per qualcosa di grande. Voler essere felici eludendo questa dinamica è ciò che molto spesso ci propina il mondo che ha bisogno della nostra infelicità per continuare a comandare su di noi. Ecco perché perdere un’appartenenza, non sentirsi di nessuno, sapersi soli, ci scaraventa in una tremenda infelicità. Ed è proprio in questo tipo di dinamica che smettiamo di avere il coraggio di essere liberi, di rischiare, di osare la vita. “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. La relazione con Cristo è riconoscibile perché è liberante, e ogni volta che proviamo qualcosa di liberante nella vita stiamo sperimentando Cristo anche se non lo sappiamo. Tutto il resto è da scartare, senza tentennamenti e sensi di colpa.
L. M. Epicoco