Ascolta il Vangelo
Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,27-28
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Parola del Signore.
Commento di don Luigi Maria Epicoco:
Di donne che in mezzo all’assemblea e al popolo, magari durante una processione o un momento di preghiera, alzano la voce e con tono profetico dicono qualcosa che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di dire ad alta voce, ne ho viste molte. È la parresia del popolo che ogni tanto in maniera a volte poco diplomatica si manifesta. Credo che sia stata una donna così, la donna del vangelo di oggi: “Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!»”. È così bella questa affermazione che sembra suonare come gli “Evviva Maria!” che si sentono per le nostre strade dei nostri paesi. In fondo anche le parole del vangelo di oggi sono un elogio alla Madonna. Ma Gesù corregge il tiro. Dice a questa donna che se proprio la Madonna è beata, e certamente lo è, il motivo non risiede solo in faccende di sangue e latte, ma in qualcosa di più grande: “Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»”. Ecco che cosa fa di Maria un capolavoro: la sua capacità di ascoltare la Parola e di metterla in pratica. Ma se questo è ciò che la contraddistingue, allora c’è una strada anche per ciascuno di noi. Anche noi siamo chiamati a diventare come Maria. Non perché dobbiamo dare latte a Gesù, ma perché possiamo e dobbiamo ascoltarlo e cercare di mettere in pratica ciò che Egli ci annuncia. È una nuova relazione familiare che il vangelo di oggi inaugura che non si poggia più sull’anagrafica dei cognomi o dei cromosomi, ma su quella del cuore e delle decisioni. Tutta la storia della Chiesa è piena del prolungamento della beatitudine di Maria. Perché ovunque c’è un’esperienza di santità si riattualizza nuovamente quello che Maria ha fatto per prima e in maniera definitiva: ascoltare e dare concretezza a quell’ascolto. Il Gesù di Maria non è una teologia, ma un uomo, un fatto. Allo stesso modo la nostra fede non può essere solo dottrina e morale, ma fatti concreti. Ciò fa di noi dei beati.