Ascolta il Vangelo
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Parola del Signore.
Commento di don Luigi Maria Epicoco:
Essere pronti, così come ci suggerisce la pagina del Vangelo di oggi, non significa essere in ansia. C’è una grande differenza tra la prontezza che ci chiede il Vangelo e l’ansia che ci mette il mondo. Essere pronti significa vivere senza sprecare nulla di tutto ciò che la vita ci mette davanti. Dio non si presenta nella nostra esistenza solo nel momento della morte, ma in tutti quei passaggi decisivi della vita. Dio si presenta a noi nei nostri amori, nei nostri dolori, nei nostri cambiamenti, nelle nostre sfide, e ogni volta vuole essere riconosciuto e preso sul serio. Ma se si vive in maniera distratta si rischia di sprecare quei momenti decisivi. Ecco allora l’elogio che Gesù fa di coloro che coltivano l’atteggiamento più bello della vita spirituale, cioè l’attenzione. Questa parola suscita due cose: la consapevolezza da una parte e l’attesa dall’altra. “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!”. C’è una grande beatitudine a chi vive così, è la beatitudine di chi gode tutto quanto il Signore vi offre e sa scorgere una grazia nascosta nelle vicende liete e in quelle più drammatiche. Infatti spesso ci dimentichiamo che Dio non è presente solo quando tutto va bene e la gioia sembra prevalere. Dio è presente anche quando tutto va male e il dolore sembra oscurare ogni cosa. In quel buio non c’è il vuoto ma Lui che è lì esattamente per salvarci. Gesù morendo in Croce sceglie deliberatamente di abitare il buio perché nessuno possa mai più dirsi solo. È questa la beatitudine di cui parla Gesù nella pagina del Vangelo di oggi. E tu sei pronto ad accorgertene?