Ascolta il Vangelo
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,12-14
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore
Commento di don Luigi Maria Epicoco:
Non c’è cosa che si avvicina di più all’amore di Dio se non la gratuità. Amare e fare cose senza nessun tornaconto è ciò che assomiglia di più al modo di agire e di amare di Dio. Per questo ognuno di noi non può mai ignorare questa domanda: a che punto sono con la gratuità? Il Vangelo di oggi ci aiuta proprio a riflettere su questo: “quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti”. Noi invece, molto spesso viviamo cercando sempre un utile alle nostre azioni. Ci sembra di dover finalizzare sempre tutto, anche in maniera lodevole, ma in realtà ciò che più rende significative le nostre azioni sono le cose che facciamo senza nessun tornaconto. I poveri, gli storpi, i zoppi e i ciechi di cui parla il Vangelo non sono solo quelli che fisicamente o materialmente hanno questa condizione, ma sono tutti quelli che molto spesso interiormente sono in questo modo, e proprio per questo non sono nelle condizioni di contraccambiare. Ecco allora che persone cosi sono in casa con noi, nella nostra famiglia, nei nostri posti di lavoro, nelle nostre comunità. Siamo circondati da persone che a volte non riescono a contraccambiare a ciò che doniamo loro. Invece di rimanerci male dovremmo sentire di avere la grande opportunità di amare come ama Dio, gratuitamente. Allora persino un posto ceduto sull’autobus, un sorriso, una gentilezza a casaccio non sono mai sprecati perché sono invece Vangelo vissuto.