Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,23-28
In quel tempo, di sabato Gesù passava tra i campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro:
«Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Parola del Signore.
Commento di don Luigi Maria Epicoco:
L’eccessiva leggerezza con cui certe volte si comportano i discepoli di Gesù, così come viene raccontato nel brano del Vangelo di oggi, danno a quest’ultimo l’occasione di spiegare a chi è eccessivamente rigido, come si può rischiare di rimanere intrappolati in schemi religiosi nella convinzione di dare gloria a Dio. Infatti la questione della sacralità del sabato è una questione decisiva perché Dio dona al popolo di Israele la sacralità del sabato affinchè possano sperimentare in quel giorno che la vita umana non coincide solo con il verbo fare ma ha bisogno anche del verbo essere. La vera schiavitù nasce quando ci dimentichiamo chi siamo. Dio chiede che un giorno sia dedicato a recuperare esattamente questa identità attraverso il mezzo più utile a questo: la preghiera, cioè la relazione con Lui. Più frequentiamo Dio più sappiamo chi siamo. Ma se il sabato diventa solo un recinto di divieti e un modo per opprimere la vita altrui, come si può pensare che tutto ciò dia davvero gloria a Dio? Ecco perché Gesù intavola continuamente una polemica per cercare di scardinare una convinzione sbagliata: : «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato». Chi vive un’autentica vita spirituale sperimenta una libertà interiore che cambia di valore ogni cosa. Ciò non ci toglie il bisogno umano e giusto di avere delle regole, ma c’è un modo liberante di vivere le regole e un modo opprimente. Una regola deve aiutare l’uomo e non ostacolarlo.