Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,7-10
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Parola del Signore.
Commenti di don L. M. Epicoco:
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: ‘Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare’”. Non mi stancherò mai di dire che tra le parole più belle del Vangelo c’è proprio l’espressione “servo inutile”. La parola “inutile” è ciò che rende più l’idea di ciò che nella vita è importante. Tutte le cose più importanti e necessarie della vita si presentano a noi come ‘inutili’. Letteralmente inutile significa che “non porta un utile”, e se non porta un utile allora è fuori dalla logica del profitto. Il mondo ragiona con la logica del profitto, Dio ragiona con la logica dell’amore. Infatti l’amore vero è inutile. La vita spirituale è inutile. L’amicizia vera è inutile. La gioia che conta è inutile. Baciare chi ami è inutile. Sacrificarsi per un figlio è inutile. Consacrarsi a Dio è inutile. Amare per tutta la vita qualcuno è inutile. Cambiare il mondo è inutile. Non sono impazzito, sono più serio che mai. Se tutte queste cose le facessimo per averne un utile, un contraccambio, allora non sarebbero così belle e importanti.
È proprio perché invece le facciamo in maniera gratuita (che è l’altro modo di dire inutile) che ciascuna di queste cose può renderci felice. Perché la felicità non è un profitto, è l’essenza della vita stessa. E ciò è inestimabile. Inestimabile infatti è un altro modo ancora di dire inutile. “Siamo servi inestimabili”.