Non lo so voi ma se qualcuno mi dovesse chiedere cosa è Assisi risponderei: semplicemente un grande faro spirituale. Qui tutto parla di un innamorato di Gesù Cristo, fratello di ogni uomo, perché immagine di Cristo, in relazione di fraternità persino verso ogni essere del creato: San Francesco! Un dono e un modello affascinante per tutti, piccoli e grandi. E proprio qui, in questa città dove si respira la pace, quella vera, noi i ragazzi dell’oratorio abbiamo partecipato, nel periodo 30 ottobre – 3 novembre, alla 44° edizione del convegno nazionale Giovani verso Assisi (GvA). La parola centrale dell’esperienza è stata “Incontra”. Essa infatti richiama i variegati rapporti che ogni persona stringe con la propria famiglia e gli amici. E così nei giorni seguenti la tematica è stata affrontata attraverso molteplici lenti, ponendo sempre in rilevanza l’esempio di San Francesco. Il suo modo di vivere il rapporto caritatevole con il prossimo e con Dio, ma anche la difficile relazione con i genitori. A quasi ottocento anni dalla sua morte, il santo continua a parlare vigorosamente anche ai giovani di oggi, assettati di legami, di vita, di Assoluto. “L’organo del divenire sono le relazioni”, ha affermato la psicologa Maria Pia Colella nel suo intervento nella Cattedrale di San Rufino. Dalle testimonianze e dalle catechesi è infatti emerso che l’uomo è consciamente e inconsciamente plasmato dalle relazioni, allo stesso modo in cui un sasso è levigato dal fiume nel quale è immerso. E proprio una pietra, che vedeva segnata su di essa frasi tratte dalle “Lodi di Dio Altissimo” di San Francesco, è stata il segno conclusivo e riassuntivo dell’intera esperienza. I momenti di fraternità, le parole dei frati e delle altre figure chiamate a intervenire hanno evidenziato la necessità di vivere rapporti che si rinnovino costantemente, che non ristagnino nella cecità di non essere compresi o nell’incapacità di capire l’importanza delle fragilità. A risaltare è stato anche il concetto che l’amore vince la morte, donando la possibilità di conoscersi e riconoscersi come amato negli occhi dell’amante. Si costruisce così la propria identità. La testimonianza che ha evidenziato maggiormente questo aspetto è stata quella della coppia Davide e Sara. Il loro racconto ha dimostrato come nella vita coniugale nel rapporto tra i due amanti si inserisca anche Dio, che è determinante e ben percepibile. Il rapporto che sposo e sposa stringono tra loro e con il Signore fa in modo che possano vivere il matrimonio nel reciproco sostegno e affrontare sotto l’egida della luce anche la più buia delle situazioni. Il terzo figlio, nato morto, ha messo alla prova la loro vita familiare. Sara e Davide insieme ai loro due figli hanno affrontato questa prova durissima. Ci è voluto un po’ di tempo per comprendere la sofferenza che stavano vivendo e capire come rendere quel buio un’ancora di salvezza. L’amore che lega le loro vite è più forte della stessa morte e vive dentro loro ancora oggi, nonostante quella perdita così importante. Il GvA in fondo ci ha mostrato quanto sia vitale curare i rapporti con le persone a noi più vicine, e propone anche le modalità con cui farlo. Questa 44° edizione del convegno nazionale Giovani verso Assisi si è conclusa con una bellissima veglia di preghiera. Papa Francesco nell’ Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus vivit”, si rivolge a noi giovani con queste parole: “Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!”. Guidati dalle parole di Papa Francesco, noi più di 400 giovani con le candele accese e accompagnati dai frati e dalle suore, abbiamo ripercorso un cammino “per crucis ad lucem”. È stato un cammino fatto di alcune tappe nei luoghi più significativi della vita di san Francesco dove abbiamo pregato il Signore di poter vivere anche noi le nostre relazioni in maniera nuova e rinnovata secondo il vangelo e guidati dallo Spirito Santo.

Samuele Presutti e Stefania Caruso

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