Ascolta il Vangelo
Signore, insegnaci a pregare.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-4
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Parola del Signore.
Commento di don Luigi Maria Epicoco:
La festa di un santo così recente ma così caro all’affetto del popolo di Dio come San Giovanni XXIII, chiamato familiarmente il papa buono, ci aiuta a comprendere questi quattro e asciutti versetti del Vangelo di Luca in cui Gesù insegna ai suoi discepoli come si prega: “Quando pregate dite: Padre…”. La preghiera è ricordarsi che Dio è nostro Padre e proprio per questo non dobbiamo farci prendere subito dall’ansia di chiedere e di ottenere, ma dalla gioia di potergli dire “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”. Se tu ami qualcuno ti interessi innanzitutto di lui, di ciò che desidera, di ciò che lo rende felice. Poi vengono le nostre richieste perché esse sono le priorità dell’altro che ci ama: “dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, (…) e non ci indurre in tentazione”. Ecco allora che pregare è amare e lasciarsi amare da Dio. E in questa esperienza tutto cambia nella nostra vita. Papa Giovanni è stato un segno tangibile dell’amore di Dio. Nella sua bontà la Chiesa ha toccato la paternità di Dio. Dovrebbe essere così per ciascun cristiano: nella nostra bontà il mondo dovrebbe scorgere un po’ del mistero di Dio, dovrebbe vedere un po’ della Sua Misericordia.