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Dio non vuole che i piccoli si perdano.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,12-14

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore.

Commento di don Luigi Maria Epicoco:

“Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?”. E perché mai dovrebbe farlo? Verrebbe da rispondere così alla provocazione lanciata dal Signore nella pagina del Vangelo di oggi. In fondo l’1% non è una grande perdita. Eppure il Signore non ragiona con questa matematica perché considera ogni singola pecora come se fosse tutto. È questa la concezione dell’Amore di Dio per noi. Davanti ai suoi occhi noi valiamo come se fossimo tutto. Non è la quantità che conta, ma bensì la totalità con cui siamo amati. In fondo è questa l’esperienza dell’amore: non sentirsi uno tra i tanti, ma unici agli occhi di chi ci ama. Quella singola pecorella si sente trattata in maniera unica. E la vita spirituale consiste nel lasciare che il Signore ci ami in maniera unica e irripetibile. E cosa ci guadagna Lui in tutto ciò? “Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite”. La gioia è l’unica contropartita che il Signore si concede. Egli prova gioia nell’amarci, nel ritrovarci, nel salvarci, nel renderci felici, nel prendersi cura di ciascuno di noi. Il Suo non è un amore possessivo, ma un amore liberante. Egli cerca la pecorelle che si è perduta probabilmente perché pensava di essere libera lontano da Lui e dagli altri. Ma la menzogna del demonio è esattamente questa: convincerci che si è felici quando ci si affranca da Dio e dal prossimo. Ma come si può essere liberi e felici quando non si ha più un senso e più nessun legame? In realtà questo è l’inferno non la libertà.