La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,52-59
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Parola del Signore.
Commenti di don L. M. Epicoco:
Le cose difficili le capiamo ricorrendo ad alcune immagini. Esse diventano la mediazione del ragionamento. Gesù molto spesso racconta storie e usa immagini suggestive per farci comprendere cose difficili da comprendere, ma nella pagina del Vangelo di oggi l’immagine usata non è una metafora bensì una realtà concreta e proprio per questo faticosa da accettare nel suo scandalo:
“In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita”. Come possono i contemporanei di Gesù accettare una simile richiesta? Effettivamente non risulta solo audace ma anche orribile, eppure Gesù sta parlando esattamente del suo corpo e del suo sangue. Essendo misteri sarebbe presuntuoso da parte mia pensare di poter dire tutto ciò che essi sono, ma forse ci è utile sapere che in essi ciò che di reale Gesù ha detto in questo brano è reso reale proprio dalla realtà sacramentale, e proprio per questo porta l’effetto descritto da Lui: avere la vita, essere riscattati dalla morte, dimorare in Lui, vivere per Lui. Il miracolo dei Sacramenti è esattamente quello di farci vivere misteriosamente qualcosa di reale attraverso dei segni esternamente accessibili. Il Pane diventa così il Corpo, e il vino diventa così il Sangue. Solo la nostra fede ne coglie la differenza, i nostri sensi no, fatta eccezione per i miracoli eucaristici in cui pane e vino, per una concessione di Dio, sono diventati carne e sangue visibili, così come è accaduto a Lanciano in Abruzzo. Certi miracoli non sono però la normalità, ma la rara eccezione data per confermarci che ciò che accade in ogni Messa è reale.