In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
In un mondo che è interessato solo ai nostri risultati, Gesù mostra un interesse diverso: Egli è interessato a noi e non semplicemente a ciò che sappiamo fare. Per questo non elogia le vittorie pastorali dei suoi discepoli, ma offre loro l’abbraccio del riposo. E’ un pò come se qualcuno venisse da noi e ci dicesse: “so quanto è dura la tua vita, ma adesso lascia stare tutto il resto e vieni qui, lasciati abbracciare, fai incetta di bene, sentiti libero dal dover sempre dimostrare qualcosa, respira!”. La vita spirituale in fondo è smettere di produrre e lasciarsi rigenerare.
C’è però un altro piccolo dettaglio che colpisce nel racconto del vangelo di oggi: “𝑆𝑐𝑒𝑠𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑟𝑐𝑎, 𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑣𝑖𝑑𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑓𝑜𝑙𝑙𝑎, 𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑙𝑜𝑟𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑒𝑐𝑜𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑎𝑠𝑡𝑜𝑟𝑒, 𝑒 𝑠𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑒 𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒”. La compassione di Gesù non è fatta semplicemente di medicine e panini. Egli sa bene che molto spesso c’è qualcosa di più urgente di una malattia o della fame stessa, ed è il bisogno di trovare un senso, un significato vero alla propria vita, alla propria gioia o al proprio dolore. La Parola di di Gesù non è un modo per eludere i bisogni concreti delle persone, ma è un modo per prenderli sul serio ma a partire dal punto di partenza giusto, cioè quello di ritrovare la direzione per vivere bene qualunque cosa ci viene chiesta di vivere.